Torri Aler al Gratosoglio: troppi appartamenti vuoti
Il presidente della zona: "Ce ne sono 140, si assegnino a chi può ristrutturarli"
Centoquaranta appartamenti vuoti, non assegnati, concentrati in alcune "torri" del quartiere Gratosoglio, in via Saponaro e via Baroni. Non si tratta certo di una eccezione. Gli appartamenti in questa situazione sono quasi 10 mila in tutta la città. Ma vederli concentrati in pochi metri fa un certo effetto e fa pensare anche allo spreco.
Spreco di risorse, di spazio, di occasioni. Perché 25 mila nuclei (in crescita) attendono una casa popolare. Si tratta di palazzi di proprietà di Aler: l'assessore regionale alla casa Paola Bulbarelli aveva promesso che sarebbero stati ristrutturati circa cinquanta alloggi entro il mese di marzo 2014. Invece niente.
Pochi mesi dopo scattava l'allarme sulle occupazioni abusive, con la "corsa" a trovare soluzioni adeguate sia sul fronte del controllo (perché l'occupazione in flagranza si può sventare più facilmente) sia sul fronte del recupero degli alloggi.
Ma la legge regionale parla chiaro: gli appartamenti possono essere assegnati solo se in perfetto stato. Questo per motivi di sicurezza. Sono possibili solo deroghe limitate: in questo caso, l'assegnatario si impegna ad affrontare le spese di ristrutturazione che verranno poi detratte dal canone. Sarebbe la soluzione più logica ed intelligente (a patto di avere subito i soldi necessari o la possibilità di farseli prestare da una banca), ma la regola nel frattempo non è cambiata.
Per le torri di Gratosoglio, adesso, è sceso in campo direttamente il presidente della Zona 5, l'esponente del Pd Aldo Ugliano: che chiede - riferisce Repubblica - che tutti i 140 appartamenti vengono assegnati con il metodo dell'anticipo delle spese di ristrutturazione da parte del futuro inquilino. Dal 2014, quando la Bordonali promise la ristrutturazione di 50 di questi alloggi, non si è nemmeno riusciti a sapere se la regione ha trasferito o no i soldi necessari ad Aler.
