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Vigentino via Ghini

Morte Luca Massari: incendiata auto in via Ghini: è del figlio di una testimone

L'incendio è stato appiccato ieri. Soltanto il giorno prima la Procura ha chiuso le indagini sugli aggressori di Massari. De Corato: "Accelerare le indagini e scoprire autori gesto inqualificabile"

Ieri in via Luca Ghini è stata incendiata l'auto del figlio di una testimone della brutale aggressione al tassista Luca Massari, morto lo scorso 11 novembre dopo un mese di coma, a causa delle percosse subite per aver ucciso accidentalmente un cane.

Il gesto arriva il giorno dopo la chiusura delle indagini della Procura che contestano l'omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi a carico di tre persone: Morris Ciavarella e i fratelli Pietro e Stefania Citterio.

Un'altra auto di un testimone dell'accaduto era andata a fuoco nel quartiere proprio il giorno dell'aggressione e per questo fatto risponde dell'accusa di incendio Pietro Citterio. Gli investigatori e gli inquirenti, nei giorni successivi al pestaggio, avevano più volte sottolineato il "clima di omertà" presente nel quartiere alla periferia sud di Milano.

Il commento di Riccardo De Corato. “L’auto incendiata al figlio di una coraggiosa testimone della brutale aggressione di Luca Massari  è il segnale che in quel quartiere ci sono ancora dei balordi che vanno inchiodati alle loro responsabilità. E mi auguro che gli organi inquirenti e la Squadra Mobile accelerino le indagini per arrivare a scoprire gli autori di questo gesto delinquenziale e inqualificabile. Alla famiglia colpita va la mia piena solidarietà e vicinanza”, ha dichiarato il vicesindaco di Milano e assessore alla Sicurezza.

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