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Carraro, il centro sportivo che "cade a pezzi"

Sotto accusa i gestori: scarsi interventi di manutenzione. Le associazioni chiedono un cambio di rotta

Polemiche sul centro sportivo Luigi Carraro del Gratosoglio. Un centro sportivo che, secondo alcune testimonianze, "cade a pezzi". Luciano Bagoli, presidente della Nuova Atletica 87, una delle società che utilizzano il campo sportivo, parla di una spesa di 16-17 mila euro all'anno per "servizi non resi", come la struttura del salto con l'asta non più ripristinata dopo due anni, la pista da corsa logora, materassi del salto in alto rovinati, assi del salto in lungo marce. E poi la palestra inadeguata e le docce con l'acqua sempre fredda. E topi e bisce negli spogliatoi.

I due gestori (Acli e Csi) hanno vinto un bando nel 2012, stipulando col comune di Milano un contratto di due anni. Nessuno sa ancora se vi sarà una proroga o un nuovo bando, ma le società sportive che vi operano sono palesemente scontente di come tutto (non) stia funzionando. E stanche di farsi carico di piccoli lavori di manutenzione ordinaria.

E' scesa in campo anche la Fidal (Federazione italiana di atletica leggera) per cercare una soluzione convincente, che vada bene a tutti. Si ipotizza una suddivisione per discipline sportive con assegnazione della manutenzione alle singole società o associazioni e la supervisione di un gestore che dialoghi con loro. Ma è ancora presto per capire che cosa succederà. Intanto Massimiliano Toscano, consigliere di zona 5 (gruppo misto), ha presentato una interrogazione per chiedere all'assessorato allo sport di cambiare "registro" sul centro sportivo, auspicando che venga assegnato direttamente alle associazioni e società sportive e - intanto - il comune si faccia carico di interventi manutentivi non più rinviabili.

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